mercoledì 28 novembre 2007

E due...


Il tiro al bersaglio della politica continua. Due tiri due centri. Prima lo scippo delle indagini di "Why Not" a De Magistris, ora l'azione disciplinare contro Clementina Forleo per aver richiesto le intercettazioni telefoniche relative al caso Unipol. La magistratuta indaga sui poteri forti e i poteri forti abbattono la magistratura. Questo non è più uno stato di diritto. Io ho votato Prodi. Voglio sapere se Prodi e Mastella sono o meno colpevoli di associazione a delinquere, corruzione, violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, truffa, finanziamento illecito ai partiti. Voglio sapere se D'Alema e Fassino c'entrano o meno nel caso Unipol. Voglio che la magistratura indaghi e mi dica la verità. Lo pretendo. Lo pretendo perchè vi ho votato. Lo pretenderei anche se non vi avessi votato. Quello che mi fa più rabbia è che agli italiani interessa poco e niente. Vanno ai gazebi per Veltroni e per Berlusconi. Quelle intercettazioni le voglio sentire. Agli italiani invece sono interessate di più le conversazioni di Moggi con Bergamo e Pairetto, perchè quelle hanno mandato la Juventus in Serie B. Di D'Alema e Fassino che comprano una banca non frega niente a nessuno.
Intanto Clementina Forleo subirà un'azione disciplinare. Il Procuratore generale di Cassazione dice: "Punire la Forleo". In Italia si punisce un magistrato perchè ha richiesto le conversazioni tra 6 politici che parlano di una scalata ad una banca. La Forleo ha definito tutto ciò "cronaca di un evento annunciato". Lunedi il Consiglio Superiore della Magistratura deciderà sul suo trasferimento. Speriamo non sia un'altra "cronaca di un evento annunciato". Forza Clementina.

lunedì 26 novembre 2007

E' nato!


Il travaglio è terminato, è venuto alla luce il Partito Unico. Dopo 13 anni di Seconda Repubblica, il lento processo di costruzione del "nuovo" soggetto politico si è concluso. No, non è il partito democratico. Non è nemmeno il partito delle libertà o come diavolo si chiamerà. E' il Partito Democratico Delle Libertà fondato da Belusconveltroni. Ce l'hanno fatta. Ora vinceranno le elezioni. Bisogna vedere solo se avranno il ritegno di mettere sulla scheda un solo simbolo o si nasconderanno dietro due simboli diversi. Dovrebbero incontrarsi a breve Berlusconi e Veltroni. O forse si sono già incontrati, non ricordo. Discuteranno di come cambiare la legge elettorale. O forse discuteranno "se" cambiare la legge elettorale. Parleranno di modello francese, tedesco, spagnolo, arabo, turco. E intanto decideranno che l'elettore non avrà la possibilità di scegliersi il candidato. Poi si scambieranno le figurine. La difesa a me, l'interno a te. Le infrastrutture io, la giustizia tu. Celo celo, noncelo. Ma prima o poi litigheranno. Chi lo decide il premier? Tireranno a sorte. Oppure faranno decidere agli alleati. Quelli che ora si "dissociano". An si dissocia. l'UDC si dissocia. La lega si dissocia. La "sinistra estrema" si dissocia (Berlusconi ha addirittura detto che grazie a lui il centrosinistra "si libera" della sinistra estrema). Tutti si dissociano. Ma poi "sposeranno il progetto". Perchè saranno proprio loro le facce stampate sulle figurine di cui sopra.
Auguri e benventuto Partito Unico.

martedì 6 novembre 2007

Ciao...


Se ne vanno, quasi contemporamente, due Grandi. Due Maestri. Uno del Calcio, dentro e fuori dal campo, l'altro del Giornalismo. Quello con la G maiuscola. Se ne va uno dei maestri della zona, uno che 20 anni fà metteva in campo cose di cui oggi, tanti pseudo-opinionisti si riempiono la bocca come se le avessero inventate loro. Se ne va uno che parlava sempre sottovoce, mai una polemica, mai sopra le righe. Uno che sembra lontano anni luce dalle urla, dagli spintoni, dai calci nel culo, dalle invasioni di campo, dalle polemiche, dalle moviole che caratterizzano oggi quello che ERA il gioco più bello del mondo. Se ne va dalle colline del Monferrato, dove si era ritirato per produrre vino, lontano dagli schermi, da fare il professore in televisione. Lui, che il professore avrebbe potuto farlo eccome. Lui che ha vinto in campo e in panchina. Lui che ha vinto dove tutti gli altri hanno fallito.
Se ne vaà poi uno di quelli che hanno raccontato la Storia di questo Paese. Ma la Storia, lui, ha contribuito anche a scriverla. Lui, che l'8 Settembre del '43 per non entrare nella RSI decide di aderire ai movimenti partigiani ed entra a Bologna due anni dopo con le truppe alleate. Uno così, poteva davvero raccontarla la Storia. Se ne va, dopo una breve riapparizione in televisione, quella televisione da cui era stato cacciato perchè parlava male del governo. Si trattò di epurazione. Lo mandarono via dalla RAI, la sua RAI. Quella RAI a cui aveva dato tanto in mezzo secolo di carriera.
Ci mancheranno questi due Maestri, ci mancheranno come ci mancheranno quel calcio e quel modo di fare giornalismo. Dà lassù, forse, uno racconterà ancora la Storia e l'altro inventerà la versione paradisiaca della Zona.
Ciao Niels, Ciao Enzo.